“Comunicare speranza”. Appuntamento estivo in Ogliastra

In Ogliastra appuntamento estivo con la cultura e l’arte, la musica d’autore e le testimonianze, la riflessione e la spiritualità, ideato e realizzato dalla Diocesi di Lanusei: dal 16 agosto al 7 settembre, infatti, gli spazi all’aperto dell’Anfiteatro Caritas di Tortolì sono pronti ad accogliere gli artisti, gli ospiti prestigiosi e il pubblico della Pastorale del Turismo, giunto alla sua quinta edizione. Slogan di quest’anno: “Comunicare speranza. Amando il lavoro e l’ambiente”. Preceduto da tre significativi eventi in anteprima – il 7 luglio con la Festa dei Popoli; il 1 agosto con il concerto dell’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, magistralmente diretta da Cristiano Del Monte e il 12 agosto, in occasione della giornata di spiritualità, accompagnata dal coro del maestro Marco Mustaro.

L’evento, il programma artistico – che annovera tra i suoi ospiti personaggi del calibro di don Maurizio Patriciello, fratel Enzo Bianchi, Simona Atzori, Pippo Franco, Giacomo Poretti, Guido Stecchi, Domenico Scanu, Luca Saba, Marco Voleri, Pier Luigi Bartolomei, Gavino Murgia e Mogol – e tutte le attività collaterali, sono stati presentati durante la conferenza stampa che avrà luogo lunedì 12 agosto alle ore 10.30 nell’Aula magna del Seminario Regionale, in via Mons. Parraguez, 19 a Cagliari, anche per sottolineare l’importanza regionale delle iniziative. All’incontro erano presenti il vescovo Antonello Mura, don Pietro Sabatini, responsabile per l’Ufficio diocesano di Pastorale del Turismo, don Giorgio Cabras, direttore della Caritas diocesana, il giornalista e scrittore Giacomo Mameli e l’editore e fotografo Salvatore Ligios, entrambi per l’équipe organizzativa. La conferenza è stata coordinata dal direttore de L’Ogliastra, mensile della Diocesi di Lanusei, la giornalista Claudia Carta.

La sfida della pastorale del turismo è stata presentata dal Vescovo nella sua Lettera Pastorale “Sul carro con Filippo”. Riportiamo di seguito le sue parole, contenute al capitolo 5.

«Perché la chiesa dovrebbe impegnarsi in quella che viene chiamata “pastorale del turismo? […] È certo che una diocesi come la nostra, arricchita da un territorio naturale di rara bellezza e che ospita in estate migliaia di persone, può e deve programmare incontri e iniziative che abbiano un’impronta ecclesiale e una sensibilità culturale. Proprio perché la fede non va mai in vacanza e la riflessione non può permettersi pause, mantenere alto il livello delle opportunità di incontro può manifestare pienamente il carattere ospitale, fraterno e formativo della nostra terra. Come Diocesi, dopo l’esperienza iniziale del 2015, abbiamo scelto dall’anno successivo di privilegiare un tema specifico, da approfondire con spazi e momenti dedicati alle informazioni sul territorio, al dialogo, alle mostre, ai concerti, alla fraternità che diventa festa. Nel 2016 ci ha guidato il tema: “Amabile terra nostra. Per una nuova ecologia della persona e dell’ambiente”».
Nel 2017 il tema è stato: “Amabili creature. L’uomo, la donna, le relazioni”. Per il 2018 è stato scelto: “Amabile società. Regalare fiducia”. Quest’anno, 2019, il tema diventa “Comunicare speranza. Amando il lavoro e l’ambiente”. «Non sono mancati e non mancheranno ospiti significativi e interpreti adeguati, ciascuno con la sua storia, competenza e capacità di coinvolgere le persone presenti per turismo, ma anche quelle provenienti dalle nostre comunità. Tutto per unire riposo, spensieratezza, ma anche sguardi, temi e dialoghi che permettano di fare del nostro ambiente un palcoscenico in cui brindare alla vita. E la Chiesa vuole fare la sua parte. Non è casuale, inoltre, la scelta del luogo teatro delle iniziative: la sede Caritas a Tortolì, simbolo di altri progetti che abbiamo avviato, segno della nostra sensibilità cristiana. Nella sua area esterna, opportunamente ristrutturata, l’incontro con donne e uomini che amano parlarsi e dialogare, che apprezzano la bellezza dell’ambiente, dell’arte e della musica; donne e uomini che si sentono interpellati sull’ecologia della vita e della persona e che amano preparare il futuro con scelte che mettano insieme memoria e spiritualità, fede e vita, ospitalità e solidarietà. Un progetto, permettetemi di dirlo, di cui andare orgogliosi».

IL  PROGRAMMA (pdf)