I nuovi progetti della consulta per i beni culturali ecclesiali

La Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Sardegna, rappresentata dal Vescovo delegato Mons. Sebastiano Sanguinetti e dall’Incaricato Regionale Don Francesco Tamponi, in una conferenza stampa che si è  tenuta presso il Centro di Spiritualità “Nostra Signora del Rimedio” a Donigala Fenughedu (OR) lunedì 4 aprile 2016, alle ore 10, a margine della consueta seduta di verifica e programmazione, ha comunicato il rapporto sulle attività a favore dei beni culturali della Chiesa e dei nuovi complessi parrocchiali poste in essere dalle dieci Diocesi Sarde nell’ultimo quinquennio.

Le risorse economiche rese disponibili, in Sardegna, dall’otto per mille alla Chiesa Cattolica per il settore dei beni culturali, ed erogate dall’Ufficio Nazionale BCE, sono state pari a un totale di diecimilioni cinquecento ventisettemila duecento ottantasette euro e quarantacinque centesimi (10.527.287,45). I settori finanziati dalla CEI sono stati: impianti di sicurezza; archivi, biblioteche e musei; biblioteche ordini religiosi; restauro organi a canne.

A queste voci si aggiunge quella del restauro e consolidamento statico architettonico” che a fronte del cofinanziamento CEI, pari al cinquanta per cento, ha comportato il reperimento dell’altro cinquanta per cento, quale impegno di risorse in compartecipazione, che le dieci Diocesi sarde hanno recuperato attraverso differenti fonti di finanziamento. Questi fondi aggiuntivi equivalgono a: sette milioni ottocento quattromila settecento quarantacinque euro (7.804.287,45).

In sintesi l’impegno complessivo nel settore dei beni culturali della chiesa in Sardegna è stato pari a un totale di diciotto milioni trecento trenta un mila cinquecento settanta quattro euro e nove centesimi (18.331.574,9).

Non sono state attivate, per varie problematiche, le altre due voci di finanziamento dedicate a: “associazioni di volontariato” e “acquisto di beni immobili a scopo di salvaguardia”.

Un capitolo a parte, tuttora aperto e in questa sede non documentato, è quello della catalogazione dei beni culturali ecclesiastici mobili e immobili. Questo progetto, cofinanziato anch’esso dalla CEI, è articolato in una serie di attività in esecuzione nella maggior parte dei territori delle dieci Diocesi sarde, e sta implementando il più grande museo on-line, consultabile in rete nel sito “chiesacattolica.it” alla voce “BEWEB”.

In quest’ultimo quinquennio le diocesi sarde nel settore dei beni culturali hanno creato mille ottocento settanta sei posti di lavoro, pari a trecento trentanove mila settecento cinquanta giornate lavorative.

L’importanza del patrimonio storico-culturale e architettonico ecclesiastico, valutabile intorno all’ottanta per cento del patrimonio dei beni culturali nell’Isola, è sotto gli occhi di tutti. La Chiesa ha in questi anni impiegato risorse e volontà per la tutela e la valorizzazione di beni consegnatici dalla fede di generazioni di credenti e da trasmettere a chi verrà attraverso la piena coscienza delle comunità alle quali appartengono.

 

Il settore dell’Edilizia di Culto ha comportato un impegno di risorse composte al settanta cinque per cento da fondi erogati, attraverso l’otto per mille alla Chiesa Cattolica, direttamente dalla CEI, mediante il servizio svolto dall’Ufficio Nazionale EDC, e il restante venticinque per cento è stato recuperato dalle Diocesi, soprattutto attraverso il contributo degli enti locali o con appositi mutui bancari accesi dagli enti ecclesiastici interessati.

L’impegno economico per costruire i nuovi complessi parrocchiali, o ristrutturarne altri, è stato di quaranta sette milioni ottanta novemila trecento ventinove euro. I posti di lavoro realizzati sono stati di mille trecento novanta tre unità, pari a ottocento settanta settemila cinquecento novanta giornate lavorative.

Dietro l’aridità dei numeri nel settore dell’edilizia di culto si celano grandi valori quali: il recupero di aree urbane e ambientali degradate, la creazione di presidi, di servizi e di attività a favore della persona umana e dell’integrazione sociale.

Questo è il bilancio consuntivo del lustro appena trascorso.

 

Le previsioni per il futuro si articolano, oltre all’attività ordinaria come quella svolta nel quinquennio passato, anche attraverso tre grandi progetti che la Consulta Regionale sta elaborando in una programmazione triennale e in stretto dialogo con la Regione Autonoma della Sardegna:

Il primo di questi progetti dal titolo: “Sardegna in cento chiese”, riguarda il recupero e il restauro di un centinaio di chiese e complessi di valenza storico-culturale. Questa programmazione unitaria prevede un cofinanziamento CEI di dieci milioni cinquecentomila euro, che andrebbe a supportare un impegno finanziario di pari entità. Il dialogo con la RAS ha la finalità di mandare a sistema queste risorse, nell’ambito dei fondi europei per lo sviluppo territoriale della Sardegna.

Il secondo progetto dal titolo: “Mille feste in un’isola di Santi” intende valorizzare la miriade di feste campestri dedicate al culto dei Santi, attraverso un riconoscimento formale attivato nelle Diocesi di riferimento. L’obiettivo consiste nel supportare con una serie di azioni di rete, e condivise dalla RAS, la tutela di questo imponente patrimonio di beni culturali immateriali, per qualificarli come autentici momenti di fede vissuta, d’identità culturale e occasione di promozione socio economica mediante la funzione d’importante richiamo turistico.

Il terzo progetto dal titolo: “Casa di Dio casa per l’uomo” individuerà dieci interventi nell’ambito di competenza dell’Edilizia di Culto. Mediante questo progetto ci si propone di creare dei centri per l’inclusione sociale e per il recupero urbano di aree degradate marcate da fenomeni di marginalità e di disagio. Le parrocchie potranno divenire in accordo con le amministrazioni locali e regionale luoghi educativi per l’integrazione e l’inclusione, di servizio socio-assistenziale, e punti di riferimento per le attività educative e di promozione umana.

Quest’ultima vuole essere in Sardegna la risposta concreta all’invito fatto da Papa Francesco a individuare un segno concreto e duraturo dell’Anno Giubilare della Misericordia, da istituire a favore delle situazioni disagiate in ogni Diocesi.

Questi tre progetti sono stati candidati, sotto l’unico titolo “Progetto Sardegna”, anche al bando della CEI per i Progetti Regionali Integrati, entro il primo Aprile 2016 giorno di scadenza dei termini.