San Pietro di Sorres, benedizione del nuovo Abate

Grande festa a Borutta dove domenica 15 dicembre si è svolta la cerimonia di benedizione di padre Luigi Tiana in cui è stata sancita, nel rito, l’avvenuta elezione a abate di San Pietro di Sorres. Un importante evento ecclesiale durante il quale padre Luigi Tiana ha preso possesso dell’antica comunità monastica benedettina. Sotto la tensostruttura, allestita di fronte all’edificio romanico, vescovi e sacerdoti concelebranti, provenienti da tutta la Sardegna, hanno affiancato il cardinale Angelo Becciu, che ha presieduto la funzione, unitamente a otto abati benedettini di diverse parti del mondo. Sull’altare, allestito sotto il tendone, di fronte all’antico edificio romanico, c’erano l’arcivescovo Gian Franco Saba, il vescovo di Alghero-Bosa, Mauro Maria Morfino, Corrado Melis di Ozieri, Arrigo Miglio di Cagliari e i vescovi Mosè Marcia e Ignazio Sanna. Dopo la processione, il corteo, una volta uscito dal monastero, ha fatto ingresso nella tensostruttura dove si è svolta la celebrazione il cui servizio liturgico è stato affidato ai giovani allievi del seminario turritano e don Andrea Stara, cerimoniere, nonché vicerettore dello stesso istituto.

All’inizio della celebrazione, monsignor Saba, in qualità di titolare della diocesi in cui ricade l’Abazia di Sorres, ha rivolto un accorato saluto al padre abate Luigi Tiana: «Quando uno riceve il nome di abate, deve governare i suoi discepoli mostrando ciò che è buono e santo. Caro padre abate Luigi – ha proseguito il vescovo – rivolgo il nostro augurio e la nostra preghiera espressa personalmente dalle molteplici presenze, Dio faccia scendere le più copiose benedizioni su di te, su questo monastero e lo spirito rafforzi il tuo ministero pastorale nell’impegno che ti è stato affidato». L’arcivescovo Gian Franco ha anche ricordato l’importanza e il significato dell’Abazia per il territorio e per tutta la Sardegna definendola un «Punto di riferimento importante in cui si viene a gustare la presenza di Dio». Diversi i passaggi dell’omelia durante la quale il cardinale Angelo Becciu ha ricordato il senso della regola monastica di san Benedetto citandone testualmente alcuni significativi brani: «Colui che riceve l’ufficio abaziale deve governare i discepoli con tenerezza e fermezza nello stesso tempo, adottare due forme di insegnamento, mostri ciò che è buono e santo con le parole ma molto più con le opere, tutti siamo richiamati a questo – ha commentato il cardinale Becciu – se vuoi essere seguito in ciò che dici, dona l’esempio». «Non faccia in monastero preferenze di persone e non ami l’uno più dell’altro – ha proseguito – eccetto colui che si mostrerà migliore nella condotta e nell’esperienza, l’abate ami tutti nella stessa misura, detesti i vizi e nel correggere proceda con prudenza e senza esagerare temendo che a raschiar troppo la ruggine, il vaso vada in frantumi». «Miri – ha concluso – a essere amato piuttosto che temuto». Dopo l’omelia è seguita la consegna da parte del celebrante della Regola, dell’anello, della mitria e del pastorale, quindi l’abbraccio di vescovi e abati che ha segnato il momento culminante della celebrazione. Dopo l’improvvisa scomparsa, ad agosto scorso, del compianto padre Antonio Musi, il 4 settembre, dom Luigi Tiana, monaco benedettino, originario di Cabras, procuratore generale della Congregazione sublacense cassinese, era stato eletto abate del monastero di San Pietro di Sorres. Nato nel 1962, in una famiglia di agricoltori, padre Luigi è entrato in abbazia nel 1981 emettendo, nel 1987, la professione definitiva. Ordinato presbitero nello stesso anno, ha conseguito la licenza in teologia biblica nell’università Gregoriana di Roma. A Sassari, dom Luigi ha dedicato diverso tempo all’attività di docenza nell’istituto superiore di Scienze religiose unitamente all’accompagnamento spirituale, all’animazione e alla formazione biblica.

 

Per gentile concessione del Settimanale “Libertà” (Arcidiocesi di Sassari)