Promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica

STORIA

Con la revisione del Concordato nel 1984  la prima fonte di sostentamento, cioè quella delle offerte (non deducibili) dei fedeli è stata posta sempre più al centro del sistema, rappresentando l’elemento di maggior valore ecclesiale. La seconda fonte, quella di sostentamento dei sacerdoti che svolgono quei servizi, già evidenziati in precedenza, di particolare utilità pubblica e sociale, non è stata modificata. Mentre la terza, quella delle congrue e dei contributi per l’edilizia del culto, è stata, invece, radicalmente modificata. Dal 1989 sono dunque cessati per sempre questi finanziamenti diretti e sono state introdotte due nuove forme di sostegno economico alla Chiesa Cattolica rivolte ai cittadini: le offerte per il sostentamento del clero, deducibili dal proprio reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef, e la scelta per la destinazione dell’otto per mille dell’Irpef.

L’8xmille e le offerte deducibili per il clero sono dunque perfettamente distinte, anche se l’una non esclude l’altra. In pratica chi sceglie di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica può anche fare un’offerta a favore del sostentamento del clero e viceversa. E qui però che emerge anche il diverso valore ecclesiale dei due gesti. Proprio perché non costa nulla, l’8xmille è per il credente un atto di coerenza con la propria fede, mentre l’offerta per il clero ha un maggior valore di partecipazione ecclesiale poiché comporta un esborso personale, sia pure ripagato in parte dal vantaggio della deducibilità in sede di dichiarazione dei redditi, anche nel caso in cui non sia obbligato alla presentazione della dichiarazione.

L’8XMILLE

L’8xmille sostiene iniziative e progetti in diversi ambiti. Se il contribuente sceglie in favore della Chiesa Cattolica, infatti, la quota a questa spettante viene versata dallo Stato alla Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.), la quale è tenuta a ripartirla e ad assegnarla per tre finalità:

– ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA

– INTERVENTI CARITATIVI IN ITALIA E NEL TERZO MONDO

– SOSTENTAMENTO DEI SACERDOTI

La Conferenza Episcopale Italiana dà annualmente pubblico rendiconto del modo in cui ha ripartito e gestito la quota di 8xmille attribuitale dai contribuenti; ciò per favorire la trasparenza e l’informazione e per far crescere la coscienza e la partecipazione dei fedeli e di tutti i cittadini alla missione spirituale e caritativa della Chiesa Cattolica.

Le offerte per il sostentamento del clero Insieme ai sacerdoti

Le Offerte per i sacerdoti sono Offerte per il sostentamento di tutti i 34.000 preti diocesani italiani. L’espressione ”Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore. Come nelle comunità cristiane delle origini, il sacerdote è sostenuto da tutta la comunità, in modo che possa dedicarsi totalmente all’annuncio del Vangelo e alle opere a favore dei fratelli. Ogni fedele, ogni famiglia e ogni parrocchia italiana che dona la sua Offerta ai sacerdoti non contribuisce solo alle necessità quotidiane del suo parroco. Ma a quelle di tanti altri preti, parroci in comunità più piccole e meno fortunate del nostro Paese, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre.

Vescovo delegato

S.E. Mons. Arrigo Miglio

Incaricato regionale

Don Gianfranco Pala

 

IL RESOCONTO DELL’ULTIMO INCONTRO REGIONALE

Mercoledì 22 settembre 2021, nella sala attigua al Santuario di N.S. del Rimedio a Donigala, cordialmente ospitati da Mons. Tonino Zedda, si sono riuniti gli incaricati diocesani del Servizio economico della Chiesa Cattolica, presente il vescovo delegato, Mons. Arrigo Miglio. Alle ore 10,15 il referente regionale don Gianfranco Pala ha introdotto i lavori, con alcune note informative ricevute dall’Ufficio nazionale e relative alle recenti comunicazioni circa la data della Giornata di sensibilizzazione che, per disposizioni superiori, è stata anticipata a settembre. Questo spostamento ha destato alcune perplessità, specialmente per il periodo scelto, quando le attività pastorali non sono ancora pienamente riprese. Anche il sito ufficiale ha subito una rivisitazione radicale, di cui è stata data notizia a tutti gli incaricati, tramite mail. Subito dopo l’introduzione è stato chiesto ai presenti una informativa sulla loro attività diocesana e sulla situazione attuale. La crisi pandemica ha condizionato, è stato il commento unanime, ogni normale attività, già di per se non facile. Sono state rilevate alcune criticità in relazione alle mutate condizioni economiche, sociali e culturali delle nostre comunità. I giovani sono lontani e poco propensi ad accogliere argomentazioni legate ai “soldi”, se non accompagnate da una autorevole testimonianza, e da un limpido e trasparente utilizzo dei beni e delle risorse. Gli scandali certamente, non offrono un buon servizio ad una opinione pubblica già sovente critica nei confronti della Chiesa. Ma va osservato anche che la scarsa sensibilizzazione e informazione, dell’utilizzo delle risorse, rende più difficile un’opera di accoglienza e convincimento.

E’ stato osservato come possa essere fortemente riduttivo e fuorviante il messaggio che uniche destinatarie delle risorse dell’Ottoxmille siano solo le agenzie legate alla Carità, e che tutto il resto appaia superfluo se non inutile o addirittura negativo. Occorre un trasparente utilizzo dei soldi, questo è estremamente chiaro. E’ altrettanto necessario però che la rete di comunicazione debba offrire ai fedeli, una capillare e puntuale informazione sull’utilizzo di tutte le risorse, non ultima l’attenzione che la Chiesa ha rivolto al recupero e alla valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Chiesa. Chiese, opere d’arte, biblioteche, musei, archivi sono stati fatti oggetto di interventi di salvaguardia e valorizzazione, che hanno permesso la fruibilità a tutti di u enorme patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore. Grazie a questo intervento si è creata una rete di lavoro di imprese che hanno dato e danno lavoro a migliaia di famiglie. Sono state prese in esame anche le ultime tabelle fornite dall’ufficio nazionale, cercando di individuare i punti di criticità ai quali è necessario dare risposte.

Il lavoro degli incaricati nel 2020, nonostante la pandemia ha dato risultati apprezzabili, ma occorre dare maggiore impulso ad una sensibilizzazione sempre maggiore dei sacerdoti, dei consigli pastorali e dei consigli affari economici. Utile anche una vicinanza agli operatori del settore finanziario (patronati, commercialisti ecc.) i quali spesso lavorano per sensibilizzare i contribuenti, ma occorre sentire la loro voce e ascoltare le loro proposte. Occorre poi operare a favore di un necessario coinvolgimento dei consigli pastorali e dei consigli per gli affari economici delle singole parrocchie. Anche gli strumenti di comunicazione sociale devono diventare sempre più oggetto di attenzione e di coinvolgimento di messaggi positivi, valorizzando i fogli parrocchiali, i settimanali diocesani, ma anche le testate online e i vari siti web.

 

LA NUOVA CAMPAGNA PER IL SOSTEGNO AI SACERDOTI

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza. Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità. “Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi”.

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati. Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro.
In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da Don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, in una zona dove convivono persone di nazionalità ed età diverse. Ci porta nella comunità, vera e propria protagonista, motore delle numerose attività rese possibili grazie all’impegno dei volontari, coesi intorno al proprio parroco, visti e intravisti fino alla scena finale, tutta dedicata a loro. In questo luogo, Don Davide, infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, anche nei mesi più difficili della pandemia, è considerato dai parrocchiani un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.

Nei 4 filmati di approfondimento, oltre a quella di Don Davide, si racconta attraverso delle interviste ai collaboratori laici, anche l’opera di altri sacerdoti come Don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza coronavirus e Don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà. Nei filmati è presente anche Don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Non solo video ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione. Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”. “I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto dei fedeli. – conclude Monzio Compagnoni – Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.

A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

L’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II. Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.