Corresponsabilità e partecipazione nel sostegno ai sacerdoti

«Corresponsabilità – Partecipazione – Comunione Il sostegno economico alla Chiesa cattolica». Questo il tema della due giorni che si è svolta a Donigala Fenugheddu, nei pressi di Oristano, alla presenza dei responsabili degli Istituti diocesani sostentamento clero, degli economi diocesani, dei referenti delle diocesi per il Sovvenire e dei direttori dell’Uffici comunicazioni sociali delle Chiese della Sardegna. Sono giunti in Sardegna anche i responsabili del Servizio Servizio Promozione C.E.I per dare slancio ad una nuova campagna di sensibilizzazione per il sostegno ai sacerdoti.

Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione C.E.I, ha ricordato che solo l’impegno comune di laici e consacrati, renderà possibile continuare a sostenere l’opera dei sacerdoti nelle comunità. L’iniziativa di Oristano rientrava in un percorso che il Servizio Promozione C.E.I ha realizzato in tutta Italia. «L’obiettivo – ha dichiarato Compagnoni – è quello di unire tutte le nostre forze per creare una vera e propria squadra motivata, che collabori nelle diocesi nello svolgimento dell’attività di promozione al sostegno economico dei sacerdoti». «Una responsabilità che è di tutti – ha continuato – perché la Chiesa va sostenuta dalla comunità: è questa la nostra sfida. Dobbiamo tornare a far sì che ogni comunità sostenga la Chiesa: laici e presbiteri insieme devono collaborare per raccontare e formare la comunità, riportandola ad assumersi la responsabilità nei confronti della Chiesa, nel sostenerla e nell’affiancarla nella sua opera».

Presente all’incontro anche il cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico della diocesi di Iglesias e vescovo delegato per il Sovvenire. «Vorrei sottolineare – ha detto – la dimensione di evangelizzazione presente nell’impegno per il “Sovvenire”, per il sostentamento del clero e per tutte le attività di pastorale, culto e carità». «Gli Atti degli Apostoli nei primi capitoli – ha evidenziato il cardinale – raccontano di come la comunità cristiana si sia subito preoccupata di responsabilizzare tutti i membri  sotto il profilo economico verso i poveri e le necessitò della vita comunitaria». «Oggi in qualche modo – ha proseguito Miglio – dobbiamo ricominciare il cammino dell’evangelizzazione, perché tante cose sono cambiate e l’aspetto economico deve essere tenuto nella dovuta considerazione, vissuto e praticato all’interno delle nostre comunità».

Nel corso della due giorni sono stati resi noti alcuni dati relativi ai capitoli di spesa dell’8xmille, dai quali emerge come una parte sempre più importante del gettito fiscale che gli italiani devolvono alla Chiesa Cattolica, viene destinato al sostegno dei sacerdoti, riducendo così quello a disposizione degli altri impieghi. Da qui la necessità di spingere le comunità a sostenere i preti mediante altri strumenti come le offerte liberali, il cui incremento permetterebbe una minore dipendenza del sostentamento del clero dai fondi 8xmille.

Il dato più eclatante rivela che dopo 40 anni il 70 per cento degli italiani non sa ancora come funzioni il sostegno ai sacerdoti. A questo si aggiungono poi le false notizie che ruotano intorno al tema, con troppi italiani che credono alla diceria del Vaticano che pensa ai sacerdoti italiani o che i preti siano ricchi. In realtà le cose stanno molto diversamente: in Italia nel 2023 sono almeno 5mila gli interventi caritativi che la Chiesa italiana ha messo in campo, per un totale di 160 milioni di euro.

Un altro aspetto è la puntuale fuoriuscita di notizie contro la Chiesa nel momento in cui il Servizio di promozione distribuisce le campagne pubblicitarie, un modo per rendere inefficace i messaggi di speranza che giungono dai progetti realizzati.

Sullo sfondo si addensa un futuro incerto, per il quale occorre mettere in campo un lavoro sinergico nelle diocesi ed invertire una tendenza che vede sempre meno credenti dare il sostegno ai sacerdoti: il 45 per cento dei praticanti non firma e in Sardegna la percentuale è tra le più basse. «Le nostre comunità conoscono l’impegno dei sacerdoti – ha detto don Gianfranco Pala, delegato regionale per il Sovvenire – alla luce del ridotto numero di preti e del conseguente incremento di lavoro. Abbiamo necessità di ripartire in questo impegno di sostengo ai nostri preti, riprendendo in mano un lavoro che forse negli ultimi anni è venuto meno, all’insegna della corresponsabilità di ciascuno di noi perché tutto è finalizzato all’evangelizzazione».

Fondamentale resta l’azione nelle comunità parrocchiali: è lì che i parroci e i fedeli possono impegnarsi in azioni di sensibilizzazione alla firma sia per l’8xmille che per il sostegno ai sacerdoti.

Modalità e informazioni sono disponibili sul sito www.unitineldono.it.