Facoltà Teologica, un nuovo anno che si apre all’insegna del dialogo nel Mediterraneo

E’ stata una inaugurazione di Anno accademico particolarmente viva e partecipata quella che ha avuto luogo a Cagliari, alla Facoltà Teologica della Sardegna, lo scorso 23 ottobre. Presenti molte autorità – religiose, accademiche, civili e militari – ma soprattutto tante persone che a vario titolo, anche per semplice curiosità, hanno voluto partecipare a questo evento: prima in chiesa con la concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari, con i Vescovi della Sardegna, e poi nell’Aula magna con la prolusione del Preside, don Mario Farci.

Il richiamo principale, nelle parole di don Farci, è stato quello dell’accoglienza e dell’apertura (di cui Cagliari, con il suo porto che si affaccia sul Mar Mediterraneo, è un simbolo) che non rinuncia però al proprio credo e alla propria fede. In una frase sola: il confronto (voluto, sincero e aperto) nella propria identità. E l’identità della Facoltà è indubbiamente la teologia cattolica che è, nelle parole del preside della Facoltà, “fascino, mistero e confronto continuo con la bellezza e la complessità della storia”. Tutto ciò, che è poi l’unione di fede e vita, si fa “insieme” (un altro termine che don Mario Farci ripete spesso): nel dialogo soprattutto fra posizioni diverse ma infine unite in questa comune volontà di “fare rete”. Con questa prospettiva la Facoltà ha aderito nel mese di settembre al manifesto “Per una teologia dal mediterraneo” nato di recente in Francia e che unisce diverse istituzioni europee a non solo. Un manifesto in cui, come si intuisce dal titolo, il “Mediterraneo” non è solo un logo geografico ma è soprattutto un’“idea” di confine e di incontro.

Questo è, in fondo, il tema centrale del Sinodo dei Vescovi che si sta celebrando a Roma, il cui titolo non potrebbe essere più esplicito: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. La teologia stessa, pertanto, si confronta con la prova della “sinodalità”. Non si tratta, ha spiegato don Farci, di un “parlamento” o di una “strategia di governo”, ma di un vero e proprio processo spirituale governato dallo Spirito Santo, come emerge bene in Ap 2,7: “Lo Spirito dice alle Chiese”. La Facoltà Teologica della Sardegna, ha ricordato ancora il suo Preside, si mette in gioco su questo fronte: al suo interno, con un dialogo costante tra i suoi membri, e all’esterno, con le collaborazioni, nell’idea che tutti, e in particolare tutti i sardi, possano sentirsi a casa loro in Facoltà. Un auspicio che si cerca di mettere in pratica in tanti modi, elencati da don Farci, primi fra tutti l’insegnamento (sempre più aperto a tutti coloro che lo desiderano) e la ricerca che, per definizione, è confronto e apertura al nuovo.

Gli interventi che sono seguiti, in particolare quello del Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, Francesco Mola, hanno ribadito la stessa idea della collaborazione e dell’unità che va sempre più approfondita in termini di progetti da portare avanti insieme. Uno studente che ha terminato di recente il suo dottorato in Facoltà, don Fidèle Kotho, ha raccontato in breve il contenuto della sua tesi, la corruzione in Congo, che si collega a uno dei progetti interdisciplinari di ricerca che la Facoltà Teologica sta portando avanti insieme ad altre istituzioni regionali e al quale è stato dedicato un importante convegno tenutosi in Aula magna lo scorso 8 maggio.

All’inaugurazione del nuovo Anno Accademico della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e degli Istituti di Scienze Religiose di Cagliari e Sassari/Tempio-Ampurias c’è stata anche l’esibizione parallela dei due cori dell’Università di Cagliari e del Pontificio Seminario Regionale Sardo. Alcune foto dell’evento si possono scaricare dalla pagina Facebook della Facoltà.