Papa Francesco: “Trovare un’equa soluzione per i dipendenti di Air Italy”

“Un pensiero speciale rivolgo ai dipendenti della Compagnia Air Italy, ed auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare un’equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie. Saluto infine i giovani, gli anziani, gli ammalati e gli sposi novelli”. Lo ha detto il Papa, salutando i fedeli di lingua italiana al termine dell’udienza generale di oggi, a cui hanno partecipato in piazza San Pietro 12mila persone. “Oggi, Mercoledì delle Ceneri, il Signore ci indica il cammino di fede da seguire”, ha concluso il Papa: “Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo in questo cammino di conversione, per riscoprire la gioia della speranza cristiana”.

In piazza San Pietro erano presenti 150 lavoratori dell’azienda, accompagnati dal Vescovo di Tempio-Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti. Non si aveva alcun dubbio circa la sensibilità di Papa Francesco sulla vicenda Air Italy. La pronta accoglienza della richiesta di una folta rappresentanza di dipendenti e loro familiari a partecipare all’udienza generale ne è stata un’anticipazione. La contestuale richiesta da parte della Prefettura della Casa Pontificia di una scheda informativa sull’intera vicenda ha confermato che l’interesse del Santo Padre era tanto. Il forte e accorato appello pubblico del Pontefice ha superato ogni aspettativa. Il fitto dialogo tra Papa Francesco e monsignor Sebastiano Sanguinetti, inoltre, è servito per sottolineare la portata del dramma per i 1450 dipendenti che hanno perso il lavoro, ma anche i risvolti economici negativi per Olbia, la Gallura la Sardegna tutta e per il sistema dei trasporti dell’Isola. Grande emozione poi, c’è stata per la foto di gruppo che il Papa ha voluto fare, scambiando alcune battute non di circostanza. Immaginabile la commozione e la gratitudine di tutti per la cordialità e l’empatia dimostrata da Papa, per il messaggio che con il quale ha auspicato una pronta soluzione al dramma di tante famiglie e di un intero territorio.

“Mi ha particolarmente impressionato l’evidente preoccupazione che traspariva dal suo viso – afferma Mons. Sanguinetti – mentre gli rappresentavo i contorni della tragica questione e lo ringraziavo del forte messaggio rivolto. Ma il Papa non si è limitato solo ad ascoltare. Con tono deciso e accorato ha ribadito che non è accettabile né la perdita del lavoro di tante persone, né la modalità con cui la decisione è stata presa e comunicata”. La comitiva ha lasciato piazza San Pietro con evidente gioia, ben consapevoli che la soluzione non è dietro l’angolo, ma anche con la viva emozione e gratitudine per tanto autorevole voce che ha portato la vertenza al massimo livello di attenzione. Salutando il folto gruppo dopo la foto ricordo, e riferendosi al precedente incontro di alcuni anni fa con i dipendenti Meridiana, il Papa ha aggiunto: “è la seconda volta che v’incontro. Non vi dimenticherò, pregherò per voi. E voi pregate per me”

L’incontro con il Santo Padre è segno della costante attenzione della Chiesa nei confronti di una vertenza che coinvolge circa 1450 famiglie nel territorio di Olbia. Tutto ha avuto inizio con la decisione della Compagnia Air Italy di avviare immediatamente la procedura di liquidazione dei dipendenti, con conseguente scioglimento della stessa compagnia. La Chiesa diocesana, nella persona del Vescovo, monsignor Sebastiano Sanguinetti, non poteva non condividere preoccupazione e solidarietà sia con il personale e le famiglie interessate sia con tutte le istituzioni locali e regionali. Un primo gesto concreto di tale interessamento è stato un incontro informale avuto lunedì 17 febbraio da monsignor Sanguinetti con una piccola delegazione di dipendenti Air Italy, piloti, personale di bordo, amministrativo e maintenance. L’incontro è servito al Vescovo per avere informazioni precise da parte del personale direttamente interessato alla drammatica vicenda.  “E di autentico dramma si tratta – ha detto il Vescovo – sia per il personale e le loro famiglie che improvvisamente si trovano senza lavoro e senza alcuna garanzia di accompagnamento, quali gli ammortizzatori sociali, sia l’intero territorio gallurese e regionale, che si vede privato di uno dei volani dell’economia degli ultimi cinquant’anni. Un danno sotto il profilo umano, sociale ed economico di incalcolabili proporzioni”. “In questo momento più che mai – aggiunge mons. Sanguinetti – l’intero territorio, in tutte le sue componenti istituzionali ed economico-sociali, deve concordemente far sentire la propria voce presso il Governo centrale e regionale. Ma la voce deve giungere anche ai vertici della Compagnia, in capo alla quale, come a qualunque impresa, oltre al tornaconto economico – che pure ha diritto ad avere – non può sfuggire l’aspetto etico e sociale, oltre che legale del proprio operato”. Il Vescovo è ben consapevole che la Chiesa non ha titolo né competenza ad entrare nel merito della questione. Tuttavia gli aspetti umani e sociali coinvolti sono di tale vitale importanza che essa non può esimersi dal far sentire la propria voce accanto a quella di chi vede calpestata la vita, la  sussistenza e la dignità propria e delle rispettive famiglie e a quella di chiunque abbia a cuore il presente e il futuro di questo territorio. Monsignor Sanguinetti, perciò, dichiara la propria disponibilità a collaborare per tenere alta l’attenzione sulla scottante e determinante questione.