Al convegno regionale 800 catechisti riuniti a Oristano

Ottocento catechisti! Un esercito di brave persone, volontarie e appassionate del Signore e dell’Uomo che sono convenute ad Oristano per il IV Convegno regionale dei catechisti dal titolo: “Quale fedeltà per quale uomo?”. Il nostro convenire è stato ispirato e ha anticipato il prossimo Convegno ecclesiale nazionale  di Firenze ormai alle porte.

Abbiamo vissuto un momento ecclesiale forte, una manifestazione concreta e visibile della comunione e del comune impegno per l’evangelizzazione, la trasmissione della fede e l’educazione delle nostre dieci diocesi sarde, tutte rappresentate. La presenza di sei vescovi, di numerosi sacerdoti, di qualificati operatori della pastorale, di rappresentanti di Associazioni, Gruppi e Movimenti ha convinto un’assemblea gioiosa e desiderosa di formazione che il percorso intrapreso da anni dalla CES e dai suoi Uffici pastorali è serio e sta gradualmente assumendo una fisionomia sempre più definita e feconda.

I lavori nella splendida Cattedrale dell’Assunta sono iniziati puntualmente alle 10 con la preghiera e il saluto di S.E. Mons. Ignazio Sanna, Arcivescovo di Oristano e delegato della CES per l’evangelizzazione e la catechesi. Con poche e chiare parole Mons. Sanna ha introdotto subito i catechisti all’interno di una corposa riflessione sull’identità del catechista, uomo/donna dell’essere ancor prima che del fare.

Mons. Paolo Sartor, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale della CEI, ha sviluppato con il tempo a disposizione la sua riflessione declinando il tema affidato alla situazione concreta del parterre e dei tanti catechisti che generosamente lavorano nelle nostre Comunità parrocchiali, usando un linguaggio piano e discorsivo con l’aiuto di molte immagini che metaforicamente spiegavano concetti complessi contenuti e nell’attuale prassi catechistica e nei nuovi Orientamenti pastorali per la catechesi “Incontriamo Gesù” offerti agli addetti ai lavori dai Vescovi italiani.

Interessante si è rivelato il dibattito seguito alla relazione nel quale Mons. Sartor ha potuto rispondere a questioni puntuali sollevate dall’assemblea, ovvero la prosecuzione della formazione dopo l’iniziazione cristiana, la catechesi in relazione alle persone disabili, la formazione dei catechisti nella dimensione parrocchiale e diocesana, l’accompagnamento dei genitori nella catechesi pre e immediatamente post battesimale dei propri figli e così via.

Dopo la pausa del pranzo c’è stata la suddivisione dei partecipanti in sette gruppi di studio: abitare, accompagnare verso decisioni e scelte di vita, essere genitori, vivere la spiritualità, annunciare, comunicare, apprendere 2.0, curare le relazioni, stare nel Mondo. Scelta opportuna questa che ha permesso a tutti i partecipanti di riflettere e intervenire su coniugazioni particolari e necessarie dell’attuale azione catechistica. Per non tacere che anche l’animazione dei gruppi è stato uno specchio bellissimo di regionalità grazie alla presenza dell’Azione cattolica, dell’Agesci, dell’Ufficio regionale per la pastorale familiare, del Centro regionale Vocazioni e di tanti qualificati animatori che provenivano da diocesi sarde differenti e da servizi molto specifici come la comunicazione, il recupero, l’insegnamento accademico.

L’ultimo intervento di “restituzione” di alcune linee operative da parte di Mons. Sartor e l’Eucaristia concelebrata dai Vescovi e presbiteri presenti hanno concluso una giornata intensa, organizzata con competente acribia e soprattutto rappresentativa della Chiesa presente nell’Isola ma col profondo desiderio di non configurarsi come un insieme di “isole” non comunicanti.

L’idea condivisa da tutti è che siamo sulla strada giusta e ciò che pensiamo ed operiamo con un po’ più larghezza di prospettive ha un ritorno necessario e positivo in ogni Chiesa locale ed in ogni comunità parrocchiale.

 

don Paolo Pala, Direttore Ufficio Catechistico Regionale